lunedì, settembre 12, 2005

Pensieri fugaci 03


Foto : mano all'entrata della chiesa di San Martí a Valencia (España)
© stella di satana, Posted by Picasa

Il mito dell' Età dell'Oro è una condanna mentale che attraversa quasi tutte le civiltà, uno strascico culturale che giunge fino ai nostri giorni, chissà, forse partorito nell'alba neolitica.
Vivo diariamente la mia versione personale di questo mito. "Il mito aiuta a vivere meglio?" chiederanno i succubi servi della televisione (tra cui chi scrive). Sogno di poter prendere la macchina (una Fiat Topolino Tipo B, per esempio) per raggiungere qualche località montana non ancora globalizzata. Cartelli di metallo in cui la ruggine non ha ancora spodestato la persistente "pittura di una volta".
Ah! A quante belle cose associo l'espressione "di una volta".
Il mito di un'Italia povera ma felice, con gli occhi spalancati verso la società del benessere ancora in grembo. L'avvento dei film a colori; Stan Laurel & Oliver Hardy avevano fatto in tempo a registrare uno spot sull'uso della plastica, considerato un bene per l'umanità. Questo ci deve ricordare il lato ingannevole della novità : chi lascia la vecchia strada per la nuova, sa quel che perde ma non sa ciò che trova ...
Un'immagine drammaticamente emblematica di questa nostra epoca : stecchini per le orecchie sulle spiagge libere, giunte stremate sul bagnasciuga dopo giorni di peregrinazioni attraverso gli scarichi della città, per mano di molti imbecilli. Un mondo multicolore sbiatido dalla salsedine. Rivincita della Natura? Lo spettro della banalità è sempre dietro l'angolo.
Ma rivivo nella mia mente un passato che non mi appartiene : il gelato "di una volta" ottenuto senza la polvere chimica. Il vecchio segnale "Stop" (quello col triangolo al centro) e non l'ottagono rosso nordamericano.
Le osterie, con le tovaglie a quadretti bianchi e rossi, i piatti grossi non sviliti dalle forme quadrate e stupidamente chill-out : in un bar di Valencia mi hanno servito le tradizionalissime patatas bravas su di un piatto quadrato!
Il latte in bottiglia di vetro.
La vespa 50.
Il treno con i sedili "da barbiere".
Le vetture e non le macchine.
La grattachecca raschiata sul momento al commendatore.
Il Neorealismo : un ponte fino agli anni '60.
Non mi si accusi di essere contro il progresso, ma mi si etichetti semmai come uno a favore di un progresso consapevole. Grazie. Ci sono cose di plastica non si facevano prima col legno? Poche. Solo i cucchiai? Pensate ai mobili delle vostre case : preferite essere "condannati a morte nel vostro quieto vivere" come urlavano certi signori torinesi qualche decennio fa, o vi considerate semplicemente - e piú vigliaccamente - umiliati nella volgarità del truciolare?
La mia età dell'Oro è un mondo senza chimica, un mondo "come una volta".


۞ stella di satana