martedì, novembre 15, 2005

Politiken 06


Foto : casa a Monserraz (Alentejo, Portogallo)
© stella di satana, Posted by Picasa
Nell'era globale ai cittadini del mondo viene lanciata la sfida di salvare capra e cavoli. Ci si dovrà inevitabilmente cimentare con la salvazione del locale ed al contempo la costruzione di un mondo di valori universale. Alcuni non l'hanno ancora capito, soprattutto quelli troppo stanchi dopo ore in un call center , gli assuefatti dell'aspartame, i cittadini alle prese con mutui bancari ed assicurazioni. Apparentemente lontana dalle loro preoccupazioni quotidiane, esiste il problema di limitare l'omogeneizzazione generalizzata. Ma, avverte il filosofo padovano, la soluzione non sta nel locale.
Un tema fondamentale, ma accantonato dai discorsi ufficiali sulla pasticciata devolution, rimane al margine delle riflessioni di qualche paranoico. Questo mi affligge. Che fine faranno i dialetti? Trasmetteranno qualche vocabolo fossile nell'inglese di domani?
Salvare capra e cavoli significa imparare l'inglese senza dimenticare il dialetto. È cosí difficile destreggiarsi tra due o piú idiomi? La Spagna ha molto da insegnare, almeno per quanto riguarda la salvaguardia delle lingue locali senza scontrarsi con l'apertura al progresso : esistono pagine web di apparati pubblici in catalano/castellano, valenciano/castellano.
Avverto chi tenterà di rifugiarsi nella banalità di "una diversa situazione socio-linguistica di partenza" che in una Spagna oppressa dalla dictadura fraquista le lingue locali (al pari dei dialetti italiani) erano considerate il sinonimo dell'ignoranza. Eppure oggi la permanenza delle lingue locali è garantita : addirittura consente di aumentare ai candidati dei concorsi pubblici il proprio punteggio.
Abbiamo avuto abbastanza tempo, è giunto il momento di strappare l'esclusiva della difesa dei dialetti dalle mani di presunti indipendentisti dell'ultim'ora : la questione linguistica non prevede un aut aut.
۞ stella di satana