giovedì, dicembre 15, 2005

Pensieri fugaci 07


Foto : strani veicoli presso un'officina di Santa Cruz (California, USA)
© stella di satana, Posted by Picasaa
Torno involontariamente a pensare al mito dell'Età dell'Oro; lo faccio dopo aver letto da qualche parte la necessità di "tornare ad un'epoca passata" incamerato, per certi aspetti, anche nella cultura marxista. Non ricordo quale siano state le circostanze che mi ha fatto associare una riflessione sul marxismo (la necessità di un ritorno ad un'era preindustriale) alla torta della nonna, ma poiché lo considero un divertente quanto interessante spunto di riflessione lo scrivo qui, sperando che anche qualcun altro ripensi alle proprie nonne e rifletta sull'attuale situazione dell'industria alimentare e sul mondo industriale in generale.
Chi non conserva almeno un ricordo "gustativo" della propria infanzia? Tra i miei annovero il profumatissimo té al limone che mi preparava la mia nonna materna a Venezia, togliendo il filtro e le tazze spesse da una credenza di legno (e non di trucilare).
Ma ricordo anche le torte che mia la nonna paterna preparava con entusiasmo e sapienza a Puos d'Alpago (Bl). Erano chiaramente delle torte "popolari", direi quasi con orgoglio (sicuro che ciò irriterà qualche parente) "proletarie". Niente aristocratiche creme sofisticate, né futili decorazioni : la torta "tale e quale", usciva dal forno fumante, tenera ed invitante.
Un paio di giorni fa ricordavo un particolare : nessuno sembra interrogarsi sul segreto del lievito. Una sostanza straordinaria, no? La metti lí e, quasi per magia, l'impasto inizia a lievitare. Ci sono però due categorie principali di agenti lievitanti : quelli di orgine organica (lievito di birra ed altri) e quallo di origine chimica (bicarbonato etc ...). Quest'ultimo lascia sempre, a parere del sottoscritto, uno sgradevole sapore, quasi un retrogusto finale di sapone da lavatrice. Si notava appena nella torta della nonna, ma domina incontrastato certi prodotti di pasticceria industriale.
Allora mi sono accorto che dire nel 2005 "Ah! Non di fanno piú le torte di una volta!" e banalità del genere è quasi un errore storico. Le torte di una volta non le faceva nemmeno mia nonna : questa è la realtà disarmante;anche lei ricorreva all'impiego di prodotti industriali (lievito). Ma (non si cominciano le frasi con "ma") allora di quanto dobbiamo far retrocedere le lancette della nostra macchina del tempo ideale per recuperare la genuinità? È quest'ultima un privilegio dell'era pre-industriale? Siamo capaci di mangiare un frutto che non sia stato alterato geneticamente? I primi coltivatori neolitici, alteravano geneticamente (seppur indirettamente) i prorpi prodotti selezioanndo le sementi delle piante piú redditizie? Avete mai comparato una pannocchia attuale con quelle che (si suppone) coltivavano i primi agricoltori della storia? Fatelo. Io ho visto un'immagine di una moneta da 10 Lire accanto al disegno di una pannocchia neolitica : i due frutti erano della stessa dimensione. Dovrei frugare tra gli scatoloni per ritrovare qul libro, forse un vecchio Sussidiario.
۞ stella di satana